“Macchinismo. Subalterno B materiale”
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Quantità
137
Richiesta dei fratelli Pavesi d’ottenere uno straordinario per l’allestimento del macchinismo e scenografie del ballo di Salvatore Viganò: ”La noce di Benevento” perché non compreso nel contratto (manca una risposta) (1822 agosto). Dispacci fra Franchetti e i Pavesi sulla conservazione del materiale di scena dello spettacolo di Salvatore Viganò: “La Giovanna d’Arco”, (V. fasc. 99 in b. 12) perché lo spettacolo verrà ripresentato. Inoltre i Pavesi fanno una richiesta di rimborso per le spese straordinarie, Franchetti rinvia questa questione (1821 marzo, agosto). Strassoldo critica il macchinismo e scenografie di uno spettacolo a cui ha assistito al Teatro alla Scala e autorizza Franchetti a trattenere parte della paga di chi le ha preparate per punizione (1821 settembre). Proposta di Franchetti su come migliorare il passaggio fra il palcoscenico e la soppressa chiesa del Giardino, usata come magazzino per gli oggetti di macchinismo rivolta a Strassoldo (1821 novembre). Critiche di Franchetti a Giuseppe Grafi, macchinista del Teatro alla Canobbiana, per il malfunzionamento dell’illuminazione e del macchinismo (gennaio 1822). Rapporti di Franchetti a Strassoldo, riguardanti la caduta di una quinta del palcoscenico addosso a una cantante del coro il 9 maggio 1822 e l’accordo a cui sono giunti i Pavesi con la Direzione Generale di Polizia di rimborsare la cantante, notizie di una lettera in cui i macchinisti provano a discolparsi dell’incidente, dandone la responsabilità al cattivo stato del palcoscenico, respinte da Strassoldo (1822 maggio, giugno). Corrispondenza fra Franchetti e Strassoldo, sulla caduta di una tela sul palcoscenico, il 10 giugno 1822, per colpa di un garzone falegname che fugge dopo il fatto, e viene arrestato il giorno seguente (1822 giugno). Il Delegato Governativo agli II.RR. Teatri di Milano, comunica ai macchinisti gli spettacoli che devono andare in scena durante la visita del sovrano (1822 novembre). Missiva di Franchetti alla Direzione del Demanio, per far riparare alcuni oggetti di macchinismo riguardanti il palcoscenico (1822 ottobre). Missive di Franchetti ai Pavesi, riguardo gli spettacoli andranno in scena durante la stagione teatrale (1823 febbraio, marzo). Dispacci fra Franchetti e la Direzione generale del Demanio sulla riparazione del carretto, strumento per muovere le quinte, del palcoscenico del Teatro alla Scala (1823 maggio, giugno). Missiva di Franchetti ai fratelli Pavesi con l’elenco delle scene da preparare per gli spettacoli autunnali (1823 giugno). Richieste di teloni, da usare per nuove scenografie, inoltrate alla Direzione del Demanio da Franchetti (1823 settembre). Rapporti ricevuti da Strassoldo da Franchetti, Delegato Governativo agli II.RR. Teatri di Milano, sulle proteste di Gaetano Gioia, scenografo, Alessandro Sanquirico, pittore del teatro, e dei macchinisti Pavesi per la mancata fornitura dei teloni, da parte della Direzione generale del Demanio, presenti la lettera di protesta firmata da tutti (1823 novembre e dicembre). Da segnalare anche la spiegazione e l’elenco dei costi, formulate da Alessandro Sanquirico, per l’allestimento di alcune scenografie e decorazioni del ballo: “Ruggero e Bradamante” (1823 novembre).
Missiva di Franchetti al Rettore dell’I.R. Università di Pavia riguardante la riconsegna del strumento: “Tem- Temp” (1824 luglio. V. fasc. 66 b. 9, 74 b. 10, fasc.169 b.16).
Carteggio fra Franchetti e Strassoldo riguardante la consegna sia dei Teatri sia delle scenografie all’appaltatore degli II.RR. Teatri Glossop (1824 luglio, agosto, ottobre).