Cenni storici istituzionali
Caduta la Repubblica di Lucca (1799) seguirono alcuni anni con rapide successioni di governi, durante i quali fu decretata l'istituzione di un Archivio dello Stato (27 agosto 1804), che fu affidato a Girolamo Tommasi, insigne storico lucchese. Da tale Archivio restavano separate le carte della Camera de' libri e delle Scritture, ovvero del più antico archivio pubblico del Comune di Lucca di cui si ha la prima menzione documentaria nello Statuto del 1308. A partire dal 1389 fu decretato il confluire nella Camera anche delle carte dei notari, che andarono quindi ad aggiungersi a quelle degli uffici giudiziari e fiscali, insieme a tutta la documentazione anteriore al 1369, cioè all'anno del recupero della libertà dal dominio pisano.
A partire da quell'avvenimento, infatti, si erano creati due diversi archivi: uno denominato Archivio di Palazzo per le carte politiche e di governo (fisicamente poi a loro volta distinte tra carte pubbliche, conservate nelle Cancellerie, e carte segrete, custodite nella Tarpea) e l'altro, quello della "Camera librorum" che, dopo varie peregrinazioni di sede e sostanziosi accrescimenti di carte notarili, assunse la denominazione di Archivio Pubblico o de' Notari. La loro unione fu progettata dai Baciocchi che al tempo del Principato (1805-1814) ne avviarono il concentramento nel Generale Archivio Diplomatico, benché poi esso non sia stato realizzato per l'incalzare degli eventi. Costituitosi il Ducato venne acquistato il palazzo dei Guidiccioni (1822) col preciso intento di farne la sede dell'Archivio Generale, ma altre emergenze costrinsero a farne la sede della sola Camera de' Notari. Al tempo del Granducato di Toscana (1847-1860) si approdò infine alla tanto auspicata riunione documentaria: con il 1860 il cinquecentesco palazzo Guidiccioni aprì al pubblico le porte dell'Archivio di Stato in Lucca.
Al nucleo originario, descritto nei primi quattro volumi di Inventario (editi con Salvatore Bongi alla direzione dell'Archivio di Stato in Lucca), sono seguiti gli accrescimenti dei fondi: Catasto italiano, Comitati di liberazione nazionale, Conservatoria, Intendenza di finanza, Prefettura, Preture, Questura, Ospedali, Tribunale e di importanti archivi privati, tra cui quelli descritti nei successivi volumi (VI-VIII) degli inventari a stampa.
Patrimonio e politiche di gestione e di acquisizione
L’Archivio di Stato di Lucca conserva la documentazione prodotta dalle istituzioni preunitarie e da quelle statali post-unitarie comprese, in genere, nel territorio della provincia, nonché archivi di enti pubblici, di famiglie, di persone, di associazioni e di altri organismi privati che rivestono un interesse storico particolarmente importante.
Attualmente il patrimonio archivistico conservato si estende per oltre 20.000 metri lineari e consiste in 22.439 pergamene, oltre 166.000 pezzi cartacei, mappe, monete, medaglie e distintivi, sigilli e timbri, coni e punzoni.