Obiettivi
Gli obiettivi del progetto di digitalizzazione consistono nella tutela e maggiore fruibilità dei materiali scelti.
Le mappe del fondo "Atti demaniali" sono state individuate come materiale da digitalizzare sia in ragione del pregio e del valore culturale, sia per la rilevanza amministrativa ancora attuale nella definizione di vertenze relative a territori di vari comuni molisani.
Criteri di selezione e descrizione del materiale
La cartografia contenuta nel fondo "Atti demaniali" è costituita da circa 4.000 mappe redatte, dal 1806 al 1959 (con documenti originali dal 1781 e in copia dal 1550), per effettuare la ricognizione e la ripartizione dei demani a seguito della eversione della feudalità nel Regno di Napoli, attuata con provvedimenti legislativi adottati da Giuseppe Bonaparte, tra il 1806 e il 1808: legge 2 agosto 1806 (con cui si abolisce la feudalità), decreti 8 giugno 1807 e 3 dicembre 1808 (sulla ripartizione dei demani del regno). La ripartizione dei demani implicava due operazioni:
1. divisione delle terre ex feudali tra i baroni e i comuni e “scioglimento delle promiscuità”, consistente nella ripartizione dei demani tra comuni limitrofi, con il ripristino dei confini modificati dalle usurpazioni;
2. divisione in quote delle terre spettanti a ciascun comune e loro assegnazione ai richiedenti.
Il Governo si proponeva, attraverso la divisione in quote delle terre demaniali, di creare piccole proprietà contadine.
Le competenze in materia demaniale furono affidate, con i citati decreti del 1807 e del 1808, agli Intendenti e ai Consigli d’Intendenza. Successivamente, con R.D. 23 ottobre 1809, furono nominati i Commissari ripartitori per accelerare le operazioni di divisione.
Le vicende delle quotizzazioni demaniali, importanti per la storia della proprietà agraria e della sua evoluzione, possono essere ricostruite attraverso il fondo documentario "Atti demaniali", prodotto dall’Intendenza di Molise e versato all’Archivio di Stato di Campobasso.
Le circa 2.000 mappe (1781-1939), finora digitalizzate, sono state disegnate, a corredo degli atti istruttori, da regi agrimensori e periti appositamente nominati per eseguire la misurazione e la valutazione dei terreni; riflettono, attraverso le specifiche tecniche di realizzazione, le varietà locali dei sistemi di misurazione delle superfici agrarie.
Tali rappresentazioni cartografiche rivestono una particolare importanza, sono uniche e preziose fonti per la ricostruzione di interi territori e dell’evoluzione paesaggistica del Molise.
Criteri di riproduzione
Il progetto di digitalizzazione e metadatazione è stato suddiviso in due fasi.
Inizialmente si sono selezionate le mappe da sottoporre a digitalizzazione, verificandone lo stato di conservazione, il supporto e il contenuto.
La digitalizzazione è stata effettuata con scanner planetario dotato di piani basculanti a 400 dpi, in formato tiff senza nessuna compressione. Successivamente ogni singola immagine è stata trasformata in formato jpeg a 300 dpi per l’inserimento sul portale "Archivio Digitale".
Al termine della fase di digitalizzazione si è realizzata la metadatazione in formato xml, rispettando lo schema previsto dallo standard EAD 3.
Copertura spaziale della documentazione
Molise, Italia.
Copertura temporale della documentazione
1781-1959. Benché le attività di riordino dei demani inizino nel 1806, le mappe coprono l'arco cronologico indicato, con documenti in copia datati 1550.